sabato 4 febbraio 2012

CON GLI OCCHI CHIUSI: Antonio Riso fa il bis



                        
degli alunni della 5 H
Giovedì 31 marzo alcuni studenti della quinta H hanno partecipato ad un incontro con l’artista tricasino, Antonio Riso, per discutere del suo ultimo album musicale: “Con gli occhi chiusi”.  
Egli ama considerarsi  “artista a tutto tondo” per le numerosissime opere pittoriche : più di 800 dal 2001 ad oggi, poetiche e musicali.
Come musicista ha già pubblicato un disco: “La pace, l’amore, l’inferno”,  con il quale ha ottenuto il Premio alla Critica al Festival Nuovi Cantautori (Roma, maggio 2006).
Antonio ci ha raccontato che ha dovuto spesso convivere con l’etichetta di “personaggio scomodo” per l’ostentata coerenza dimostrata nel portare avanti le proprie idee, anche a costo di andare controcorrente rispetto all’opinione comune.
 Il titolo del nuovo album è esemplificativo delle sue convinzioni. L’artista sottolinea come avere gli occhi chiusi nella società odierna sia una condizione ricorrente che impedisce di prendere decisioni importanti, soprattutto se scomode, e di schierarsi apertamente nei confronti di un problema.



Secondo Antonio anche le nuove tecnologie, in particolare i social network,  utilissime per tanti aspetti, possono avere un effetto “boomerang” soprattutto nei confronti dei giovani che rischiano di confondere mondo virtuale con mondo reale, “chiudendo gli occhi sulla vera realtà”.
Alla luce di ciò è quasi ovvia la dedica del CD ad una grande personalità, Don Tonino Bello,  rimpianto e  mai dimenticato.
Egli, dimostrandosi attento alle cause dei più poveri, degli esclusi e degli emarginati, ha svolto una funzione sociale e culturale importantissima, pur se dall’interno di un ambiente, quello ecclesiastico, molto spesso attento solo formalmente ai problemi dei più deboli.
 Dal punto di vista strettamente musicale colpisce la grande varietà di temi trattati da Antonio. In particolare, il brano “Vorrei” è dedicato al grande Lucio Battisti con l’accostamento dell’ultimo giro armonico a quello della sua celebre “La canzone del sole”. Altri brani come: “Noi nomadi” e “Il silenzio ha un rumore”, testimoniano come l’artista sia sensibile alle condizioni esistenziali dei più deboli  e costituiscono un invito a non stare in silenzio ma a far valere sempre le proprie azioni e proprie idee.
Il messaggio conclusivo che Antonio ci ha voluto lasciare è proprio questo:
 non bisogna far finta di niente, occorre invece guardare attentamente la realtà;
 questa deve essere analizzata in modo critico e sincero per cercare di risolverne i problemi, senza paura di esporre le nostre idee, anche quando possono infrangere il senso comune.

Nessun commento:

Posta un commento