C'era una volta una cara e gentile
professoressa, si aggirava per lo Stampacchia sempre sorridente e spensierata,
alunni e professori incrociandola per i corridoi con un sorriso le mandavano un
saluto carico d'affetto, entrata in classe subito i ragazzi respiravano un'aria
di tranquillità e serenità che faceva partire con il piede giusto la lezione di
matematica. Anche quando un alunno sbagliava, il suo rimprovero era come quello
di una madre che, per il bene del proprio figlio, faceva capire l'errore e spronava il caro
studente a fare meglio.
Ecco… una volta era così!
Tornando alla realtà dei nostri
giorni c'è un'insegnante che si è trasformata da dolce professoressa a sergente
militare con licenza di terrorizzare.
E' una classica mattinata di scuola, e per caso
mi trovo a passare nell'atrio alle ore 08:25, da questo momento il nostro caro
sergente entra in azione; dei poveri ragazzi sfortunati che hanno varcato il
cancello d'ingresso 15 secondi dopo il
suono della campanella, vengono subito accolti da un' adirata professoressa che
li rapisce e li porta in segreteria
(dove probabilmente infligge punizioni corporali ai poveri malcapitati) per poi
farli uscire dopo 10 minuti con un
foglietto in mano e l'aria affranta.
Ho visto ragazzi tentare la fuga in modo
disperato, ma dal sergente non si può scappare! Con un sorriso maligno chiama
il povero ragazzo e lo invita ad entrare nella sala delle "torture".
Ora quando passa per i corridoi
alunni e professori scappano in classe per non correre il rischio di essere
fulminati dal suo sguardo indagatore, fa passare leggi sotto forma di circolari
e se non obbedisci, beh… dovrai vedertela con lei in persona.
Cara professoressa De Paola le lancio
un appello disperatissimo; abbandoni frusta e pistola e ritorni ad essere la
dolce e gentile professoressa di un tempo.
Anche perché, cara professoressa De
Paola per noi rimani sempre la migliore!!!
Giovanni Riso VE
Liceo scientifico
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